giovedì 21 luglio 2011

Cosa Fare?

      I mali che affliggono la società moderna sono sotto gli occhi di tutti.
La ricerca spasmodica del denaro come possibilità di fuga dalle miserie materiali e morali che ci circondano, non come fonte di benessere per se e per gli altri, è il male peggiore di tutti.
      Più denaro si ha, maggiori possibilità si hanno di chiudersi nel proprio splendido isolamento e vivere una vita artificiosa, disincagliata dalla dura realtà quotidiana che vivono tutti i comuni mortali.
     E' logico che una società che vive secondo una siffatta concezione della vita rischia la perdita di ogni valore etico e morale, la dissipazione di se stessa, la desertificazione fisica e morale del proprio habitat.
      Eppure, ancora oggi, la nostra società esprime grandi risorse creative che originano da un ricco patrimonio storico-culturale e poggiano su un  notevole capitale sociale.
      Dobbiamo lasciare che la desertificazione aumenti sempre più, fino all'annientamento della società moderna o tentare un recupero della terra fertile che procura serenità, benessere e assicura l'avvenire alle future generazioni?
     Se il recupero sociale è la missione della nostra generazione, dove attingere la forza, il coraggio, la speranza per invertire l'attuale tendenza?
    Queste risorse le possiamo trovare nel Vangelo.
     In uno dei momenti più importanti della sua vita, quando si trovava a mensa con gli apostoli, immediatamente prima della sua cattura per essere messo a morte dagli emissari del potere temporale, Gesù pronunciò il suo unico e solenne comandamento:
    “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”.
    Si è vero l'amore, capace di spingere l'uomo fino al sacrificio di se stesso per il bene degli altri, fa nuove tutte le cose e si vede!
      È stato sempre così, fin dall'inizio.
     Tertulliano riconosceva i cristiani da come si amavano tra loro.
     Purtroppo, ancora oggi, assistiamo impotenti a quanto affermava il Budda: “La via larga e in discesa del soddisfacimento di tutti gli appetiti ha generato solo tristezze sconfinate. I sentieri del peccato hanno sempre portato nel fondo degli abissi della disperazione. Chi nella vita si è concesso tutto ha finito per infliggersi i tormenti più atroci. Non c'è un solo peccatore soddisfatto della sua vita. Chi si è abbeverato alle pozzanghere delle cose che finiscono viene tormentato dalla sete più crudele. Nonostante l'evidenza, gli uomini accecati si gettano come zanzare impazzite su quelle false luci che li bruceranno”.
      I seguaci di Cristo sanno che oggi la parola amore si traduce con condivisione, solidarietà, giustizia, pace.
      Dobbiamo contrastare il male con il bene. Ogni gesto d'amore arresta il granellino di sabbia che Dio lascia cadere sulla terra per ogni peccato commesso. (Breviario laico di monsignor Gianfranco Ravasi).
      Solo l'amore reciproco può salvare il mondo: “Ognuno di noi faccia di tutto per evitare che altri granelli di sabbia cadano sulla nostra terra, sulla nostra comunità, sui rapporti tra noi”, (W. Veltroni). 

 (Dal settimanale “Il Ponte” – 21 maggio 2011)                                 
                                                                                                                MdL Giovanni Adamo

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