La “Stella al merito del lavoro”, istituita con il regio decreto 30/12/1923, é concessa ai lavoratori e alle lavoratrici dipendenti di imprese pubbliche e private che abbiano soddisfatto almeno uno dei seguenti requisiti: si siano particolarmente distinti per singolari meriti di perizia, laboriosità e di buona condotta morale; abbiano, con invenzioni o innovazioni nel campo tecnico e produttivo, migliorato l’efficienza degli strumenti, delle macchine e dei metodi di lavorazione; abbiano contribuito in modo originale al perfezionamento delle misure di sicurezza del lavoro; si siano prodigati per istruire e preparare le nuove generazioni nell’attività professionale (art. 1 della legge n. 143 del 05/02/1992). Altre condizioni necessarie, ma ovviamente non sufficienti, sono l’età e l’anzianità lavorativa: possono infatti essere insigniti dell’alto merito solo quei lavoratori che abbiano raggiunto il cinquantesimo anno di vita e lavorato ininterrottamente per un periodo di almeno venticinque anni alle dipendenze di una o più aziende.
La valutazione degli effettivi meriti del lavoratore viene fatta da un’apposita commissione esaminatrice composta, tra gli altri, dal Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, dal Presidente della Federazione dei Maestri del lavoro d’Italia e da cinque funzionari (aventi qualifica non inferiore a quella di direttore di divisione) occupati nel campo dell’agricoltura, dell’industria , del commercio e dell’artigianato.
La commissione considera ovviamente le proposte avanzate in primis dal datore di lavoro e poi selezionate dalle Direzioni Regionali del Lavoro. Le decorazioni sono, infine, conferite con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, e per i lavoratori italiani all’estero insieme al Ministro degli affari esteri, e consegnate nel giorno della festa del lavoro, il 1° maggio.
Ogni anno, secondo quanto disposto dall’art. 6 della sopraccitata legge 53/1992, possono essere concesse fino a 1000 decorazioni.
La Federazione Maestri del Lavoro d'Italia
E' un' Associazione, senza fini di lucro, costituita il 27 marzo 1954 ed eretta in Ente Morale con D.P.R. n° 1625 del 14 aprile 1956.
La Federazione dei Maestri del Lavoro ha sede a Roma ed è territorialmente organizzata in Consolati Regionali e Provinciali, oltre al Consolato dei Maestri del lavoro all’Estero; giuridicamente si presenta come un’azienda no profit che delibera tramite organi collegiali organizzati a piramide (nazionale-regionale- provinciale) secondo le competenze disposte dallo statuto.
La Federazione trae i propri mezzi di sostentamento dalle quote associative, e da eventuali contributi volontari delle aziende e di enti pubblici o privati.
E' un' Associazione, senza fini di lucro, costituita il 27 marzo 1954 ed eretta in Ente Morale con D.P.R. n° 1625 del 14 aprile 1956.
La Federazione dei Maestri del Lavoro ha sede a Roma ed è territorialmente organizzata in Consolati Regionali e Provinciali, oltre al Consolato dei Maestri del lavoro all’Estero; giuridicamente si presenta come un’azienda no profit che delibera tramite organi collegiali organizzati a piramide (nazionale-regionale- provinciale) secondo le competenze disposte dallo statuto.
La Federazione trae i propri mezzi di sostentamento dalle quote associative, e da eventuali contributi volontari delle aziende e di enti pubblici o privati.
La missione
Gli scopi dell'Associazione sono:
- promuovere ed elevare nella società e negli ambienti di lavoro il valore morale dell'apporto collaborativo dei Maestri del Lavoro;
- promuovere da parte dello Stato, delle Regioni, delle Province, dei Comuni, degli Enti Pubblici in genere, forme di riconoscimento della competenza e dell'esperienza dei Maestri del Lavoro;
- dare ogni possibile, generoso apporto di esperienza per la soluzione dei problemi tecnici, economici e sociali;
- assistere i Soci che venissero a trovarsi in stato di necessità, intervenendo anche presso gli Enti pubblici e privati;
- agevolare l'aggiornamento professionale e culturale, curare l'unione fra i Soci con adeguate iniziative a carattere nazionale e, attraverso gli organi periferici, regionale e locale;
- favorire l'inserimento umano delle giovani leve nel mondo del lavoro, aiutandole nella loro formazione e scelte professionali;
- promuovere attività di volontariato dei Soci, con organizzazione propria od in collaborazione con altri Enti, nel campo della solidarietà sociale, della collaborazione civile, e delle iniziative culturali.
Gli scopi dell'Associazione sono:
- promuovere ed elevare nella società e negli ambienti di lavoro il valore morale dell'apporto collaborativo dei Maestri del Lavoro;
- promuovere da parte dello Stato, delle Regioni, delle Province, dei Comuni, degli Enti Pubblici in genere, forme di riconoscimento della competenza e dell'esperienza dei Maestri del Lavoro;
- dare ogni possibile, generoso apporto di esperienza per la soluzione dei problemi tecnici, economici e sociali;
- assistere i Soci che venissero a trovarsi in stato di necessità, intervenendo anche presso gli Enti pubblici e privati;
- agevolare l'aggiornamento professionale e culturale, curare l'unione fra i Soci con adeguate iniziative a carattere nazionale e, attraverso gli organi periferici, regionale e locale;
- favorire l'inserimento umano delle giovani leve nel mondo del lavoro, aiutandole nella loro formazione e scelte professionali;
- promuovere attività di volontariato dei Soci, con organizzazione propria od in collaborazione con altri Enti, nel campo della solidarietà sociale, della collaborazione civile, e delle iniziative culturali.
Il consolato di Avellino (Breve storia del Consolato di Avellino negli ultimi 20 anni)
Secondo lo statuto, la condizione per la costituzione di un Consolato Provinciale è l’iscrizione di almeno 20 decorati. Poiché tale condizione non era soddisfatta, fino al 25 maggio 2001 gli iscritti Maestri del Lavoro di Benevento erano accorpati a quelli di Avellino nell’unico Consolato Interprovinciale di Avellino e Benevento, avente sede in Avellino.
Per il triennio 1991 – 1993 fu eletto Console Provinciale il M.d.L. Dott. Carlo Cappiello che rimase in carica per riconferma (le elezioni si svolgono a norma di statuto ogni tre anni) fino alla sua morte avvenuta agli inizi dell’anno 2000.
Gli succedette, dal 5/2/2000 il M.d.L. cav, Vincenzo Di Lecce che tenne la carica per pochi mesi fino all’ottobre del 2000 in cui morì. In sostituzione venne eletto Console Interprovinciale di Avellino e Benevento il M.d.L. Adolfo Corbo che dal 25/5/2001, per quanto sopra detto, rimase in carica come Console Provinciale di Avellino.
L’8 novembre 2003, a seguito della morte del M.d.L. Corbo, venne eletto Console Provinciale di Avellino il M.d.L. Attilio Pierni, tuttora in carica.
Il Consolato di Avellino, oggi conta n. 66 iscritti, e fino ad aprile del 2011 non ha mai avuto una sede propria per lo svolgimento delle attività statutarie e per le riunioni del Consiglio e dell’Assemblea.
La sede, dapprima ubicata in via B. Francesca n. 10 e, dal maggio 2001 in via Due Principati 204, fu fissata presso l’abitazione dei Consoli.
Le riunioni si sono sempre svolte in locali messi gentilmente a disposizione da aziende, e negli ultimi anni presso la sede del Circolo Ricreativo dell’Enel.
Nell’aprile del 2011 è stata finalmente inaugurata la sede ufficiale del Consolato nei locali assegnati dal Comune di Avellino in Via Colombo.
Secondo lo statuto, la condizione per la costituzione di un Consolato Provinciale è l’iscrizione di almeno 20 decorati. Poiché tale condizione non era soddisfatta, fino al 25 maggio 2001 gli iscritti Maestri del Lavoro di Benevento erano accorpati a quelli di Avellino nell’unico Consolato Interprovinciale di Avellino e Benevento, avente sede in Avellino.
Per il triennio 1991 – 1993 fu eletto Console Provinciale il M.d.L. Dott. Carlo Cappiello che rimase in carica per riconferma (le elezioni si svolgono a norma di statuto ogni tre anni) fino alla sua morte avvenuta agli inizi dell’anno 2000.
Gli succedette, dal 5/2/2000 il M.d.L. cav, Vincenzo Di Lecce che tenne la carica per pochi mesi fino all’ottobre del 2000 in cui morì. In sostituzione venne eletto Console Interprovinciale di Avellino e Benevento il M.d.L. Adolfo Corbo che dal 25/5/2001, per quanto sopra detto, rimase in carica come Console Provinciale di Avellino.
L’8 novembre 2003, a seguito della morte del M.d.L. Corbo, venne eletto Console Provinciale di Avellino il M.d.L. Attilio Pierni, tuttora in carica.
Il Consolato di Avellino, oggi conta n. 66 iscritti, e fino ad aprile del 2011 non ha mai avuto una sede propria per lo svolgimento delle attività statutarie e per le riunioni del Consiglio e dell’Assemblea.
La sede, dapprima ubicata in via B. Francesca n. 10 e, dal maggio 2001 in via Due Principati 204, fu fissata presso l’abitazione dei Consoli.
Le riunioni si sono sempre svolte in locali messi gentilmente a disposizione da aziende, e negli ultimi anni presso la sede del Circolo Ricreativo dell’Enel.
Nell’aprile del 2011 è stata finalmente inaugurata la sede ufficiale del Consolato nei locali assegnati dal Comune di Avellino in Via Colombo.
Segretario Consiglio provinciale
Mdl. Vincenzo De Silva