giovedì 21 luglio 2011

Insediamento nuova Commissione Nazionale Scuola-Lavoro. Roma: 10 maggio 2011





Presidente: M.d.L. Amilcare Brugni
Segretario: M.d.L. Silvio Manfredi


Commissione Scuola-Lavoro:


M.d.L. Carlo Castiglioni
M.d.L. Mario Cova
M.d.L. Vincenzo Esposito (Consolato di Avellino)
M.d.L. Mario Martino
M.d.L. Anna Restano
M.d.L. Fausto Spegni (Coordinatore)

La festa di Pentecoste

    In occasione della festività, ogni cristiano dovrebbe fare una riflessione di approfondimento sulla Pentecoste, per individuare quali sono i riflessi dello Spirito Santo nella nostra vita quotidiana e come Esso ci condiziona nella manifestazione della nostra personalità e nella nostra vita relazionale con Dio e con il prossimo.     La novità della Pentecoste cristiana è fondata non più su una legge scritta su tavole di pietra, ma sull’azione dello Spirito di Dio che è in noi.
   Se viene a mancare questa azione, Dio è lontano, il Cristo resta nel passato, il vangelo   una lettera morta, la Chiesa una semplice organizzazione, l’autorità un potere, la missione una propaganda, il culto un arcaismo, e l’agire morale un agire condizionato dalle passioni umane, invece che dall'Amore di Dio che è stato riversato in noi per mezzo di Cristo.        "Nello Spirito Santo il cosmo è nobilitato per la generazione del Regno, il Cristo risorto si fa presente, il vangelo si fa potenza e vita, la Chiesa realizza la comunione trinitaria, l’autorità si trasforma in servizio, la liturgia è memoriale e anticipazione, l’agire umano viene deificato» (Atenagora).
   Tutto questo però non avviene nell'uomo passivo.
   Per coltivare e far crescere l'Amore che è in noi, occorre grande disponibilità, infinita pazienza e forte impegno.
   L'amore è come un esercizio di giardinaggio, bisogna strappare quello che fa male, preparare il terreno, seminare, essere paziente, irrigare e curare. Essere preparato perchè ci saranno piaghe, siccità o eccessi di pioggia, tutto concorre con un motivo in più per non abbandonare il proprio giardino.
   Nella vita l'amore è tutto.
   Infatti, la giustizia senza amore, rende ipocriti; il successo senza amore, rende arroganti; la ricchezza senza amore, rende avari; la docilità senza amore, rende servile; la povertà senza amore, rende orgogliosi; la bellezza senza amore, rende ridicoli; la verità senza amore, rende graffianti; l'autorità senza amore, rende tiranni; il lavoro senza amore, rende schiavi; la fede senza amore, rende fanatici; la vita senza amore, non ha senso.
                                                                                                           MdL Giovanni Adamo


(Dal  settimanale “Il Ponte” – 18 giugno 2011)        

Cosa Fare?

      I mali che affliggono la società moderna sono sotto gli occhi di tutti.
La ricerca spasmodica del denaro come possibilità di fuga dalle miserie materiali e morali che ci circondano, non come fonte di benessere per se e per gli altri, è il male peggiore di tutti.
      Più denaro si ha, maggiori possibilità si hanno di chiudersi nel proprio splendido isolamento e vivere una vita artificiosa, disincagliata dalla dura realtà quotidiana che vivono tutti i comuni mortali.
     E' logico che una società che vive secondo una siffatta concezione della vita rischia la perdita di ogni valore etico e morale, la dissipazione di se stessa, la desertificazione fisica e morale del proprio habitat.
      Eppure, ancora oggi, la nostra società esprime grandi risorse creative che originano da un ricco patrimonio storico-culturale e poggiano su un  notevole capitale sociale.
      Dobbiamo lasciare che la desertificazione aumenti sempre più, fino all'annientamento della società moderna o tentare un recupero della terra fertile che procura serenità, benessere e assicura l'avvenire alle future generazioni?
     Se il recupero sociale è la missione della nostra generazione, dove attingere la forza, il coraggio, la speranza per invertire l'attuale tendenza?
    Queste risorse le possiamo trovare nel Vangelo.
     In uno dei momenti più importanti della sua vita, quando si trovava a mensa con gli apostoli, immediatamente prima della sua cattura per essere messo a morte dagli emissari del potere temporale, Gesù pronunciò il suo unico e solenne comandamento:
    “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”.
    Si è vero l'amore, capace di spingere l'uomo fino al sacrificio di se stesso per il bene degli altri, fa nuove tutte le cose e si vede!
      È stato sempre così, fin dall'inizio.
     Tertulliano riconosceva i cristiani da come si amavano tra loro.
     Purtroppo, ancora oggi, assistiamo impotenti a quanto affermava il Budda: “La via larga e in discesa del soddisfacimento di tutti gli appetiti ha generato solo tristezze sconfinate. I sentieri del peccato hanno sempre portato nel fondo degli abissi della disperazione. Chi nella vita si è concesso tutto ha finito per infliggersi i tormenti più atroci. Non c'è un solo peccatore soddisfatto della sua vita. Chi si è abbeverato alle pozzanghere delle cose che finiscono viene tormentato dalla sete più crudele. Nonostante l'evidenza, gli uomini accecati si gettano come zanzare impazzite su quelle false luci che li bruceranno”.
      I seguaci di Cristo sanno che oggi la parola amore si traduce con condivisione, solidarietà, giustizia, pace.
      Dobbiamo contrastare il male con il bene. Ogni gesto d'amore arresta il granellino di sabbia che Dio lascia cadere sulla terra per ogni peccato commesso. (Breviario laico di monsignor Gianfranco Ravasi).
      Solo l'amore reciproco può salvare il mondo: “Ognuno di noi faccia di tutto per evitare che altri granelli di sabbia cadano sulla nostra terra, sulla nostra comunità, sui rapporti tra noi”, (W. Veltroni). 

 (Dal settimanale “Il Ponte” – 21 maggio 2011)                                 
                                                                                                                MdL Giovanni Adamo